Valorizzare l’intelligenza emotiva dei figli
“Salve,
ho trovato molto utili le informazioni presenti nel sito e mi chiedevo se fosse possibile avere indicazioni anche su come migliorare i rapporti con i miei figli.
Io sono la mamma di Sara (5 anni) e Pietro (13).
Pietro è nato che io ero ancora molto giovane e ho sempre avuto paura di sbagliare con lui.
Questa mia insicurezza mi ha spinto a chiedere sempre consigli agli altri.
C’era chi mi diceva che è importante essere genitore e non amici dei propri figli ed io ho seguito questa regola, anche se non sono certa di condividerla.
Con la nascita di Sara i dubbi sono rimasti invariati. Io vorrei avere un buon rapporto con i miei figli e capirli maggiormente, mentre a volte ho difficoltà ad aiutarli quando sono arrabbiati o tristi.
In quelle occasioni è meglio essere dalla loro parte o continuare a fare il genitore rigido?
Voi cosa ne pensate?
Michela”
La risposta della Dott.ssa Grazia Spera
Gentile Michela,
con la sua domanda solleva un quesito che spesso ci poniamo nel ruolo di genitore:
“Posso con i miei figli mantenere il mio ruolo autorevole e allo stesso tempo stare dalla loro parte come farebbe un amico?”.
In realtà il modo migliore per affrontare questo quesito nella vita quotidiana con i figli è imparare a essere un genitore empatico. Qui di seguito troverà alcune indicazioni su come allenarsi nelle sue capacità empatiche.
Nella sua forma di base, la COMPRENSIONE EMPATICA è la capacità di sentire quel che prova un’altra persona, sapendo anche distinguere le emozioni che appartiene all’altro e quelle che appartengono a me.
I genitori empatici, quando vedono i loro figli in lacrime, possono immaginarsi al loro posto e sentire il loro dolore oppure la loro frustrazione e rabbia.
Riuscire a comunicare ai figli questo tipo di comprensione emotiva, permette:
- al genitore di dare credito all’esperienza del figlio;
- al figlio di vedere i loro genitori come alleati.
Per sapere di più, scopri i 5 passi che consentono all’adulto di porsi nei confronti dei figli in modo più attento e disponibile:
- diventare più consapevoli dell’emozione del figlio;
- riconoscere nell’emozione un’opportunità d’intimità e d’insegnamento;
- ascoltare con empatia e convalidare i sentimenti del figlio;
- aiutare vostro figlio a trovare le parole per definire le emozioni che sta provando;
- porre dei limiti (utilizzando il principio del semaforo), mentre si esplorano le strategie per risolvere il problema in questione.
Riferimenti bibliografici:
Gottman J. (2001), Intelligenza emotiva per un figlio, BUR, Milano
NOTA:
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